Ven. Apr 26th, 2024

Sfortunatamente, con l’aumentare dell’età media della popolazione sono sempre più frequenti patologie quali la ritenzione idrica e il linfedema. Non ci sono delle terapie per risolvere la situazione ex novo, tuttavia molti sono i trattamenti che migliorano i sintomi e permettono di svolgere una vita normale, come per esempio il linfodrenaggio. Si tratta di una particolare terapia che punta proprio a favorire l’espulsione dei liquidi.

In questo breve approfondimento è possibile scoprire come viene stabilito il percorso terapeutico in caso di linfedema, ritenzione idrica e simili, puntando l’attenzione sulle tre fasi cioè la visita linfologica, la riabilitazione decongestionante e il mantenimento.

In che cosa consiste la visita linfologica

I casi in cui si consiglia una visita linfologica sono linfedema (primario, secondario, multi causale), la ritenzione idrica, la stasi veno linfatica, l’edema post chirurgico e post traumatico. Alcuni fattori che peggiorano la situazione sono il sovrappeso, la sedentarietà e uno stile di vita errato.

Con una visita linfologica si stabilisce quale sia il percorso migliore per Il paziente valutando lo stato del linfedema ma anche le altre patologie in corso. Infatti, tutte le situazioni non sono uguali e richiedono delle attenzioni diverse. È importante capire la causa della ritenzione idrica e valutare lo stato di salute generale del paziente. Si esegue un ecodoppler per stabilire il migliore percorso drenante.

Che cosa prevede la riabilitazione decongestionante

In seguito, il medico prescrive un ciclo riabilitativo con terapie che includono il linfodrenaggio manuale con il metodo Vodder ma anche bendaggio decongestionante, ginnastica, fisioterapia e piscina. A tal proposito, si sfruttano i benefici idroterapici, un innovativo metodo che prevede esercizi in acqua sfruttando le proprietà termiche e fisiche di questo elemento.

In poche parole, si studia un ciclo che punta a migliorare e ottimizzare l’efficacia del trattamento. Possono essere previsti anche incontri che vertono sulla nutrizione, alimentazione e addirittura psicoterapia. La terapia è un percorso a 360° che mette sotto la lente di ingrandimento ogni aspetto della vita del paziente per poter migliorare il suo stato di salute ma anche l’aspetto psicologico.

La fase del mantenimento post trattamento

Concluso il ciclo di riabilitazione e linfodrenaggio, il medico si congeda dal paziente dando una serie di nozioni e informazioni fondamentali per mantenere i risultati ottenuti. Per esempio, il paziente viene a conoscenza delle migliori tecniche per il massaggio a casa ma anche il bendaggio utilizzando indumenti compressivi.

È fondamentale che ogni paziente segue un attento regime di alimentazione ed esercizio fisico per migliorare la qualità della vita. Questo aiuta anche ad aumentare l’indipendenza e l’autosufficienza nel corso del tempo. Infatti, è importante capire che spesso questi trattamenti riguardano persone anziane o addirittura con patologie croniche che provocano ritenzione idrica e linfedema impedendo addirittura la deambulazione. Dopo questi trattamenti, il soggetto può tornare a camminare, aspetto fondamentale per l’autosufficienza e la qualità della vita. Tornare indietro a una situazione di immobilità è pericoloso perché è uno dei fattori che peggiora il linfedema.

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