Hai mai sentito parlare di ambient marketing? Se non lavori nel mondo della comunicazione digitale è molto improbabile ma potresti essere stato il target almeno una volta. L’ambient marketing, come suggerisce già il nome, sfrutta un ambiente specifico per una campagna pubblicitaria. Basta questo? Certo che no, servono particolari strategie di marketing messe in campo per attirare l’attenzione del pubblico mediante attività non convenzionali. L’ambient marketing può essere sia online che offline ed è un modo per promuovere prodotti o servizi utilizzando luoghi o oggetti insoliti a proprio vantaggio. Questo tipo di comunicazione sfrutta messaggi pubblicitari creativi, punta ad interagire con il pubblico di destinazione e prova a influenzare i consumatori a livello emotivo. Nell’articolo che segue analizziamo il caso di successo di Tindaro Web, applicazione iOS e Android pubblicata dallo sviluppatore italiano Pietro Mollica che ha fatto, appunto, molta leva sul “targeting” dei suoi utenti.

Dall’ambient marketing al retargeting

Indice

Il termine “ambient marketing” è apparso per la prima volta nel regno Unito negli anni ’90. Si fondava già allora su una strategia creativa che opta per un approccio non convenzionale, questo per instaurare un contatto più profondo con i potenziali clienti. L’obiettivo è semplice, è importante che le persone di passaggio si fermino,  guardino e raccontino ai loro amici e parenti ciò che hanno visto. Oggigiorno anche che condividano sui social e non solo con una foto magari commentando la campagna. Gli spot di questo genere sono considerati un modo più efficace per promuovere un prodotto rispetto alla pubblicità convenzionale. Gli studiosi hanno dimostrato che i cartelloni pubblicitari attirano l’attenzione del passeggero di un veicolo per circa sei secondi, mentre la pubblicità creativa può portare la soglia di attenzione fino a un minuto o anche di più. Inoltre, aiuta a migliorare l’efficacia dell’annuncio e può essere parte integrante del social media marketing. Da un lato, i brand possono creare un annuncio non convenzionale e condividerlo sui social network utilizzando un hashtag. Dall’altra parte le persone possono scattare foto, realizzare video inquadrando una pubblicità creativa e condividerla sui social media utilizzando l’hashtag del marchio, aumentando così la notorietà del marchio.

Il caso di Tindaro Web di Pietro Mollica

Ecco cosa ha profilato il team di Pietro Mollica per targettizzare il bacino d’utenza al quale pubblicizzare l’applicazione Tindaro Web, che, ricordiamo, è dedicata agli appassionati di sport ed offre risultati in tempo reale ed una serie di tool digitali per gli sportivi:

Segui le notizie sportive? della tua squadra del cuore, del campionato del mondo del momento, di un qualunque evento sportivo;

Fai sport? Vai a correre, fai esercizi a casa o in palestra, passeggi e conti i passi, vai in bicicletta, interagisci online con la tua palestra, eccetera;

Sei un utente Health-care? cura della pelle, body building, alimentazione, tutto ciò che appartiene alla salute del corpo dello sportivo ti interessa;

Contribuisci alle community online? generi dei gruppi di discussione, sei un utente attivo, interagisci con gli altri utenti e condividi informazioni e file multimediali inerenti un evento sportivo su internet

Le nuove frontiere dei social network

Viviamo in un mondo che vanta una quantità di pubblicità incredibile, perciò è davvero difficile distinguersi per attirare potenziali nuovi clienti o trovarne tanti nuovi, come ha fatto Pietro Mollica.

È risaputo che catturare l’attenzione del pubblico è più facile facendo qualcosa di inaspettato, ad esempio proporre cartelloni pubblicitari insoliti posizionati in luoghi inaspettati. Se un annuncio colpisce emotivamente le persone può facilmente diventare virale. Ciò porterà le persone a scattare foto, video e condividerli sui social media come Tik Tok, Pinterest, Instagram e Facebook ma anche su Whatsapp o Snapchat.  Uno dei principali vantaggi di questo tipo di marketing è che riesca a trasmettere chiaramente il messaggio di un marchio senza entrare nello spazio personale dei clienti. Saranno loro a venire, ad essere attirati e a partecipare alla campagna condividendo sui social le loro impressioni. In fondo bastano pochi elementi, come cartelli strani, grandi murales colorati, oggetti insoliti posizionati nelle vie metropolitane oppure fuori dai locali alla moda. Insomma è così che le agenzie fanno ambient marketing incuriosendo le persone di passaggio che poi potrebbero parlare agli altri del marchio al centro della campagna.